Il luogo

a cura dell’arch. G. Rotonda
Di origine longobarda Guardia dei Lombardi è un piccolo paese dell’Alta Irpinia.
È situato a m. 1000 s.l.m. ed ha una superficie di circa 5.700 Ha.
L’intero territorio è circondato da monti e fiumi che ne delimitano i confini. Vi risiedono all’incirca 2.500 abitanti dei quali solo un quarto risiede nel centro urbano, la restante popolazione è dislocata sull’intero territorio, occupando singole case o aggregati di case che, specialmente in passato, formavano dei nuclei insediativi di più famiglie che costituivano delle vere e proprie comunità agricole.
L’agricoltura, e più in generale l’ambiente, è il patrimonio più grande di tutta l’Alta Irpinia, e di Guardia in particolare, che è il paese situato alla maggiore altitudine. L’unica contrada che ha conservato intatto tutto il suo fascino sia architettonico che ambientale è quella del “Serrone“.
“Serrone”, cresta tagliente, indica una vegetazione ad altezze diverse, un panorama vario. Troviamo infatti querce secolari alternate a “padule”, fitti boschetti intramezzati da “starse” (ex vigneti dal terreno molto frolle). Le uniche abitazioni della zona sono i casali: costruzioni in pietra, non cintate, con aia in comune. Anticamente il “Serrone” era abitato dalla famiglia Portanova (detta Muschella), che si dedicava all’agricoltura, alla pastorizia ed all’allevamento, uniche fonti di sostentamento che riuscivano comunque a rendere la comunità autosufficiente.
Le esigenze idriche venivano soddisfatte dalla “Fontana del Serrone” (detta Pisciolo) e dai numerosi pozzi tuttora esistenti, che contribuivano a rendere la zona molto fertile, unitamente alle condizioni climatiche particolarmente favorevoli. Il “Serrone” infatti è esposto a Sud-Est, in uno dei punti più riparati e caldi del territorio di Guardia Lombardi, in cui svettano querce secolari dalla circonferenza di tre / quattro metri.
Nonostante la zona oggi sia scarsamente abitata, i casali rappresentano degli aggregati originalissimi sopravvissuti all’incuria dell’uomo e al degrado del tempo, basta infatti imboccare la stradina di accesso al “Serrone” per sentirsi proiettati in una dimensione totalmente diversa da quella che viviamo quotidianamente.
Una dimensione più vera, antica, in cui l’elemento predominante è il rapporto con una natura maestosa ed incontaminata. Le potenzialità del “Serrone”, dalle tradizionali forme di attività agricola, trovano la loro evoluzione naturale
nell’attività dell’agriturismo. Il progetto è quello di recuperare proprio questo rapporto con la natura.

Bisogna recuperare il vecchio casale, creare zone di ricreazione ed un maneggio; rendere accessibile, l’ambiente circostante ripristinando i vecchi sentieri nel rispetto della tipologia costruttiva preesistente, naturalmente con l’impiego di materiali tradizionali.

A tutto questo si affianca la ristorazione che si baserà unicamente su piatti tipici locali della nostra tradizione culinaria, con alimenti prodotti all’interno dell’azienda stessa che spaziano dai farinacei, pane cotto nel forno a legna, pasta unicamente fatta a mano (fra cui spiccano i maccarunari, lagane e cauzuncielli), alle zuppe di legumi e verdure, agli ortaggi, alle carni di pollo, coniglio e colombi, sempre allevati in azienda. Sarà prevista anche l’esposizione e la vendita diretta dei prodotti dell’azienda, nonché la possibilità di pernottare, per poter apprezzare in pieno tutte le caratteristiche del “Serrone”.